Bar Bra'
In una calda ed estiva serata, di stelle costellata, ebbe luogo l'incontro di cui tratta la strana storia di seguito narrata, che con la sua rima baciata, ci parla di due signori nella bella Verona… ma per nulla amanti ed anzi, dalla mente un po' sorniona.
L'Arena di Verona assistette forse quella sera, ad uno fra gli incontri più singolari dei duemila anni della sua éra, comprendendo tutti quelli che ospitò e anche quelli, inveri, di cui solo si narrò.
Romani e Barbari furono ai suoi occhi poco dissimili nei ludi e nei lumi, per via delle molte pance passate per le lance dentro laceri costumi, con manifesto disappunto dei proprietari delle suddette pance, dagli unni e dagli altri spediti in anticipo a scontare il dantesco contrappasso, proprio per colpa del su detto macabro trapasso.
Sul perimetro esterno della piazza nella quale l'Arena stessa si pone, ma all'opposto lato, un giovane, consunto negli abiti e nello spirito, sedeva al tavolino di un Bar che della piazza in questione porta il nome.
Il suo nome è breve come quello del Bar posto al suo perimetrare, del quale usa le stesse lettere anagrammate come le pare. Anche se c'è chi giura che sia l'opposto e che prima che il Bar vi fosse posto, già la piazza in tale modo era chiamata, per l'appunto Brà, come bramata.
Bramata, amata ed altrettanto spesso odiata, a seconda degli usi, dei tempi e degli abusi, spesso in essasi iniziati e poi conclusi.
Da sempre si poneva al cospetto dell'Arena, condividendone con essa sorte e malasorte, che non per caso rima anche con la parola … morte.
Ma alle rime ora poniamo un freno e lasciamo che siano gli avventori a parlare del loro passato alieno, … pardon… del loro futuro e del loro presente, del quale peraltro ci importa poco o niente, in attesa di ascoltare invece la loro storia, che parla d'amore, pazzia e gloria.
E se qualcun altro di loro in rima vorrà parlare, lo perdonerete come fosse un esule che da anni la sua lingua non può più ascoltare.
Magari proprio colui che in una notte stellata, pensò di sedersi vicino all'uomo consunto, da poco giunto, di cui poc'anzi parlavamo, per l'appunto….
Link sul tema:
http://it.wikipedia.org/wiki/Esercizi_di_Stile
3 commenti:
L'idea in sé è carina, ma perché non dare spazio anche a chi, oltre a proporre un incipit, pensa di concludere a modo suo la storia iniziata da qualcun altro?
basi, Ely
ps Sa c'entra le me foto?! :)
Mi sembra una Buona idea Ely.. fate vobis .. io stesso sono ansioso di leggere epiloghi di miei prologhi.. perchè non cominci tu ?
A. Serpelloni
ma va a laorar!
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